Progetto AI for MUSE
Intelligenza artificiale e realtà virtuale al servizio dei musei: dall’app I-Muse ai musei virtuali
Il progetto AI for MUSE nasce dalla collaborazione tra Università di Torino e Politecnico di Torino, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della prima edizione del bando “Intelligenza Artificiale, uomo e società”.
I Dipartimenti coinvolti sono quattro:
- Dipartimento ESOMAS (capofila) - UniTO - referente: Giovanni Mastrobuoni;
- Dipartimento di Management - UniTO - referente: Nadia Campaniello;
- Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino - PoliTO - referente: Giovanni Squillero;
- Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino - PoliTO - referente: Sergio Pace.
La sperimentazione coinvolge otto realtà museali: Reggia di Venaria Reale, Museo Egizio, Palazzo Madama, GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO - Museo d’Arte Orientale, Museo Nazionale del Cinema, Museo Nazionale dell’Automobile e Pinacoteca Agnelli. Insieme a loro, partner del progetto sono Associazione Abbonamento Musei, Osservatorio Culturale del Piemonte e Big Data Analysis Lab (Comune di Torino).
L’algoritmo di previsioni V-Predict
Il gruppo coordinato dal Giovanni Mastrobuoni e da Nadia Campaniello si è occupato, in particolare, del coordinamento e della gestione amministrativa del progetto, ha realizzato l’algoritmo di previsioni V-Predict a disposizione dei Musei e ha inoltre prodotto output di ricerca basandosi sui dati condivisi dai partner del progetto.
L’obiettivo è di comprendere le caratteristiche della domanda museale: come risponde a variazioni di prezzo, quanto persiste nel tempo, come i visitatori consumano il bene museale. A tal fine, sono state utilizzate due fonti di dati: quelli dell’Osservatorio Culturale del Piemonte (OCP) e quelli dell’Associazione Abbonamento Musei (AAM).
Con i dati dell'Osservatorio Culturale del Piemonte sono state costruite delle serie storiche per ogni museo utilizzate come base dati per stimare modelli previsionali che tenessero conto delle componenti di trend, stagionalità, e festività. Per rendere le stime più precise sono state incluse altre informazioni come, per esempio, le variabili meteo. Inoltre, sempre utilizzando i dati storici dei musei, è stato misurato l’impatto dei social media sulle visite museali. Si è scoperto che Twitter ha un impatto positivo non trascurabile sui musei in termini di visite aggiuntive, e non solo per quei musei che utilizzano i social media ma, indirettamente, anche per quelli che non li utilizzano.
Con i dati raccolti dall’Associazione Abbonamento Musei, è stato possibile stimare la funzione di domanda degli abbonati, nello specifico questa è semplicemente la percentuale di persone nell'area metropolitana di Torino disposte ad acquistare l'abbonamento a un determinato prezzo. Dallo studio è emerso che la domanda è particolarmente elastica per i gruppi di visitatori di età superiore ai 65 anni e che le visite museali risentono fortemente di effetti di peer dovuto al numero di amici e parenti abbonati. Infine, dove i dati preesistenti non erano sufficienti, in collaborazione coi musei il gruppo ha implementato Esperimenti Randomizzati Controllati (Randomized Controlled Trials), una metodologia di ricerca scientifica che permette di valutare l'impatto di determinate strategie o interventi.
L’app I-Muse
Il primo risultato del progetto è l'app I-Muse, sviluppata in collaborazione con la società Synesthesia e messa a disposizione degli utenti da luglio 2023, nell’ambito del progetto “Una notte al museo” promosso dall’Associazione Club Silencio.
L’app (disponibile per iOS e Android) consente agli utenti di migliorare e amplificare la loro esperienza di visita, con percorsi personalizzati, approfondimenti suggeriti sulla base delle loro preferenze e la possibilità di scoprire sia le opere esposte sia quelli custodite nei magazzini e archivi.
Grazie a I-Muse dunque è possibile allargare gli orizzonti di visita, superando l’idea di musei separati e mettendo le collezioni in dialogo. I visitatori potranno fruire del patrimonio come se fosse custodito in unico grande museo, a portata di app.
All'interno dell'app troviamo anche il gaming sviluppato dalla società Garycom, con una sezione apposita dell’app che permette di giocare con le collezioni.
Tra gli altri servizi, l’app I-MUSE, inoltre, restituisce ai suoi utenti anche i collegamenti evidenziati dall’intelligenza artificiale CoreAI, realizzata dal Dipartimento di Automatica e informatica del Politecnico nell’ambito del progetto, che crea in modo automatico connessioni trasversali a cui potrebbe pensare un esperto di Storia dell’Arte, considerando contemporaneamente diversi aspetti quali il periodo artistico, la corrente di appartenenza, lo stile, il soggetto e le affinità formali.
Menzione speciale NODES per l’App I-Muse
A conclusione del percorso formativo “NODESL - Imprenditorialità in azione, dall’idea all’execution” il progetto I-Muse è risultato vincitore della menzione speciale NODES.
Il percorso formativo, organizzato dall’incubatore 2i3T dell’Università di Torino nell’ambito dell’ecosistema "NODES" – Nord Ovest Digitale e Sostenibile, ha visti coinvolti decine di progetti innovativi, tra cui il progetto AI for MUSE.
Musei virtuali
Proprio il superamento delle barriere tra le singole collezioni è anche l'orizzonte in cui si muove l'attività sviluppata nell'ambito di AI for MUSE dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico, che ha progettato venti musei virtuali su temi trasversali (per esempio il cambiamento climatico, il cibo, il movimento, il tempo) che ospitano opere da tutti gli otto musei coinvolti in uno spazio virtuale comune.
Il progetto vuole mettere a fuoco nuovi punti di vista sulle collezioni esistenti, sia dal punto di vista curatoriale sia dal punto di vista architettonico.
Scopri di più sui siti dedicati a:
- I-Muse, l'app per vivere l'arte e la cultura in modo immersivo;
- AI - MUSEUM, il progetto.